Alcuni ricordano i lupini come buoni compagni di viaggio nelle domeniche d’estate quando, venduti in piccole buste di plastica ai semafori oppure ai caselli delle autostrade, i lupini salati diventavano un’ottima e gustosa merenda durante il lungo viaggio in auto prima di raggiungere il mare. Sebbene i lupini non siano quasi più venduti per strada, sono ancora coltivati in Sicilia, alle pendici dell’Etna, e prodotti in un antico stabilimento, nella zona di Aci Catena, attraverso un sistema caratterizzato da mulini collegati tra loro da una via d’acqua di sorgente, che vanta una storia centenaria.
I lupini storia e origini
I lupini sono legumi originari dei Paesi Orientali e diffusi sin dai tempi più remoti nelle aree del Mediterraneo e del Medio Oriente, dove vedevano riconosciuto un ruolo importante nell’alimentazione umana, anche in virtù del fatto che si coltivavano molto più facilmente rispetto ad altri tipi di legumi. La pianta di lupino infatti si adatta molto bene a terreni acidi ed aridi e a climi ostici e sfavorevoli, dove altre piante non crescono, ed inoltre ha il potere di migliorare la fertilità del terreno. Attualmente in Italia la coltivazione di lupini è maggiormente diffusa nel Meridione e, in particolare, in Calabria, Lazio, Puglia, Campania e in Sicilia dove, considerata l’elevata adattabilità della specie, era impiegata come pianta da sovescio nei vigneti dell’Etna.
La pianta dei lupini appartiene alla famiglia delle leguminose ed è rappresentata in Italia da diverse specie spontanee, ma le forme coltivate sono sostanzialmente tre: Lupinus albus (fiore bianco), Lupinus luteus (fiore giallo) e Lupinus angustifolius (fiore blu), quest’ultimo diffuso allo stato spontaneo nel territorio etneo. La specie più coltivata nell’area Mediterranea è il lupino bianco.

I lupini proprietà e benefici per la nostra salute
Oggi si riscoprono le proprietà nutrizionali ed energetiche di questi preziosi legumi, al punto che sono stati rivalutati, da cibo semplice e povero, ad alimento salutare e ricco di nutrienti, e tornano a far parte a pieno titolo nella dieta mediterranea. I lupini sono tra i legumi più ricchi di proteine (fin oltre il 35%), e sono secondi solo alla soia rispetto al contenuto proteico. Possono essere definiti una vera e propria miniera di sali minerali, in particolare ferro, calcio e fosforo, quindi sono un alimento prezioso per chi soffre di anemia o di osteoporosi. Contengono anche una modesta quantità di vitamina B1, B2 e B3. Adatti sia a celiaci, perché naturalmente privi di glutine, e ai diabetici, perché praticamente privi di zuccheri ed in grado di mantenere bassa la glicemia. Sono perfetti in dieta dimagrante ma anche nella prevenzione delle patologie cardiovascolari.
Tuttavia, contengono anche degli alcaloidi molto amari e potenzialmente tossici, che devono essere eliminati mediante un prolungato lavaggio prima che i semi possano essere commestibili. Il vantaggio è che questo passaggio, essendo molto lungo e di non facile esecuzione, non può essere eseguito in casa, quindi, i lupini si trovano in commercio per lo più cotti e conservati sottovuoto, dunque sono pratici e pronti al consumo.
Nell’unico stabilimento locale acese che continua a custodire la tradizione del lupino siciliano, i legumi vengono essiccati al sole sulla pianta e raccolti nel mese di luglio. Poi, vengono posti dentro ceste in alluminio collocate all’interno di una vasca dove scorre acqua proveniente da una sorgente vicina. L’ammollo può durare dai cinque ai venti giorni durante i quali l’amaro dei semi progressivamente diminuisce. I lupini ammollati vengono, poi, posti all’interno di grandi caldaie dove si procede alla cottura a cui segue un nuovo periodo in immersione.
Infine, vengono venduti in vaschette nelle diverse tipologie: alcuni preferiscono il tipo più duro e croccante, altri il tipo morbido e farinoso; e c’è ancora chi gradisce gustarlo al naturale, mentre c’è chi vi aggiunge un po’ di sale o del succo di limone.