Quando il nostro metabolismo funziona in modo efficiente, tutte le funzioni fisiologiche si svolgono in modo automatico, cioè senza che la nostra coscienza debba avvertirle, registrarle o stimolarle. Se l’intestino funziona regolarmente, l’evacuazione avviene con una certa regolarità, che può variare da individuo a individuo, con emissione di feci composte e non maleodoranti, è indolore e lascia una sensazione di svuotamento completo, di pulizia e di benessere.
Un problema diffuso
Tuttavia, circa il 40% della popolazione soffre, o ha sofferto almeno una volta nella vita di stitichezza e nel 15% dei casi tende a cronicizzarsi. La stitichezza è un disturbo relativamente diffuso che può compromettere lo stato di salute e benessere psico-fisico dell’individuo. Il problema della stipsi non riguarda solamente la frequenza dell’evacuazione. Molte persone credono erroneamente che sia necessaria una frequenza giornaliera per stare bene. In realtà non esiste una regola generale valida per tutti: per alcuni l’evacuazione è quotidiana e mattutina, oppure può avvenire in due momenti diversi della giornata, per altri, può essere più lenta e avvenire a giorni alterni, ma non per questo si può parlare di stipsi. Ciò che davvero è importante è la sensazione di benessere che ne consegue: si può parlare di stitichezza anche nel caso in cui l’atto della defecazione avvenga giornalmente, ma con difficoltà e dolore, o lasciando una sensazione di eliminazione insufficiente o incompleta. Certamente è importante anche valutare l’aspetto (dimensioni, forma, colore) o la consistenza delle feci.
Cause e rimedi per la stitichezza
La stitichezza non è una malattia, ma può essere sintomo di altre condizioni patologiche che devono essere accertate prima di procedere con qualsiasi tipo di rimedio o misura per aiutare l’intestino, che vanno sempre usate con giudizio e sempre sotto il consiglio del medico.
Alla stipsi vengono associati molti disturbi: gonfiore, dolore addominale, che può acutizzarsi fino a diventare colica, difficoltà digestive, riduzione dell’appetito e nausea, stanchezza, cefalea, insonnia, alitosi, ritenzione idrica. Sono frequenti anche manifestazioni a livello cutaneo (dermatosi, acne) probabilmente dovute all’intossicazione causata dalla lunga permanenza nell’intestino di sostanze che devono essere eliminate.
Molti farmaci causano stitichezza (antidolorifici, antinfiammatori, chemioterapici), ma nella maggior parte dei casi, le cause della stipsi sono da attribuire ad un’alimentazione non corretta. Una dieta ricca di carni, formaggi, farine raffinate e prodotti da forno, zuccheri e grassi può essere causa di disbiosi intestinale, cioè di alterazione dell’equilibrio della flora batterica intestinale, e di rallentamento della funzione epatica.
Praticare attività fisica quotidianamente e mangiare cibi ricchi di fibra (cereali integrali, legumi e verdure), tra i tanti benefici, sicuramente riduce il rischio di stitichezza, perché favorisce la motilità intestinale. Tuttavia, bisogna fare attenzione perché le fibre non sono adatte a tutti, soprattutto quando la stipsi è causata dai farmaci o in caso di infiammazioni del colon (colite, diverticolite, morbo di Crohn). Ecco perché è importante individuare le cause e studiare, insieme ad un professionista, il piano alimentare più adatto.
Inoltre occorre ricordare che non sempre la stipsi ha cause meccaniche che possono essere risolte con l’effetto-massa di fibre: ci sono molti alimenti che con meccanismi fisiologici diversi possono stimolare il transito intestinale. La soluzione però non è mai il singolo alimento. La preparazione, l’abbinamento con altri cibi e il momento della giornata in cui viene proposto all’organismo, fanno la differenza. Ad esempio, le patate, che quando sono lesse possono avere per alcuni un effetto astringente, diventano lassative se sono fritte in olio extravergine di oliva, perchè la frittura, stimolando fegato e colecisti, ha un effetto positivo sulla motilità intestinale. Ecco perché è importante individuare le cause della stitichezza e studiare, insieme ad un professionista, il piano alimentare più adatto.