Ritenzione idrica: un problema di cui sempre più spesso si sente parlare. Ma di cosa si tratta davvero?
La ritenzione idrica è la tendenza del nostro corpo a trattenere i liquidi. Una criticità a cui sono sottoposte principalmente le donne. Esse infatti per natura, sono maggiormente predisposte ad accumulare liquidi e tessuto adiposo, soprattutto in zone critiche come fianchi, glutei, cosce e addome. Zone in cui con più probabilità si manifesta l’inestetismo comunemente conosciuto come “pelle a buccia d’arancia” segno appunto, di un’eccessiva tendenza a trattenere i liquidi.
I sintomi della ritenzione idrica
Oltre alla comparsa di cellulite o di inestetismi ad essa correlati, la ritenzione dei liquidi si manifesta anche attraverso un altro evento comune: l’edema. Si tratta di un gonfiore localizzato e determinato dal ristagno di liquidi in alcune zone del corpo. Altri sintomi comuni possono essere l’aumento di peso non legato ad un cambiamento dell’alimentazione, pesantezza e gonfiore a gambe e piedi o a mani e palpebre. Esistono esami specifici a cui è possibile sottoporsi per comprendere la presenza e le origini della tendenza ad accumulare liquidi in eccesso, ma ci sono anche dei piccoli e semplici test che è possibile fare da soli. Ad esempio: provate a premere il pollice sulla parte anteriore della coscia per qualche secondo e poi allontanate il dito. Se l’impronta è visibile, è segno di un ristagno di liquidi.
Le cause della ritenzione idrica
Le cause della ritenzione idrica possono essere molte e varie ed è buona pratica conoscerle prima di agire con azioni mirate. Nelle situazioni più gravi può essere associata a difficoltà di tipo epatico o renale: nel primo caso si manifesta più frequentemente con gonfiore alle caviglie, mentre nel secondo caso con mani gonfie e borse sotto agli occhi. Altre volte la ritenzione idrica può essere semplicemente correlata alle fasi del ciclo femminile che determinano una maggiore tendenza del corpo a trattenere i liquidi. Infine, fra le possibili cause di questo diffuso disturbo, anche l’utilizzo di determinati farmaci o la tendenza ad avere la glicemia alta. Certo è che, fatta eccezione per i casi in cui vi siano patologie a carico dei reni o dell’apparato circolatorio, le cause della ritenzione idrica vanno sempre ricercate nel proprio stile di vita.
Talvolta, può essere sufficiente correggere alcune abitudini relative all’alimentazione e all’attività fisica per ritrovare la leggerezza.
Ritenzione idrica e alimentazione
Quando parliamo di alimentazione e ritenzione idrica è bene premettere che, così come in altri casi, non esistono “cibi miracolosi” che magicamente eliminano i liquidi trattenuti, e che per strutturare un piano alimentare strategico e funzionale è indispensabile rintracciare le cause del proprio disturbo.
Come prima cosa, va specificato che aumentare l’assunzione giornaliera di acqua non risolverà il problema: se la tendenza del corpo è quella di trattenere i liquidi, bere più acqua servirà soltanto a far lavorare di più i reni senza comunque lenire i gonfiori e gli altri sintomi correlati. Al contrario, ci sono alimenti che, se assunti abitualmente e con il giusto equilibrio, posso avere una funzione diuretica e drenante, aiutando l’organismo ad eliminare le scorie e sostenendo i reni nelle loro funzioni di filtraggio.
Gli alimenti di stagione che, se associati in modo opportuno, possono svolgere queste funzioni sono:
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Verdure: carciofi, finocchi, cicoria, indivia, ravanelli e daikon, cipolle, porri, patate.
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Frutta: tutti i frutti rossi, mandarini, limoni, pompelmi (attenzione a non esagerare o si rischia di cadere in un eccesso di zuccheri)
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Zenzero.
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Riso integrale.
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Pesce azzurro.
È consigliabile invece, per ritrovare maggiore leggerezza, ridurre il consumo di sale e spezie.