Il pomodoro è un ortaggio originario del Messico e dei Paesi dell’America Centrale. Grazie agli Spagnoli, il pomodoro è giunto in Europa nel 1500. Inizialmente, in molti paesi era apprezzato più come pianta ornamentale che per il suo uso alimentare, poiché la sua bacca rossa era addirittura considerata velenosa. Solo in Italia divenne subito un ortaggio di larga produzione e consumo. Oggi ne esistono diverse varietà: alcuni, quelli più grossi, tondi, lisci, polposi e compatti, più adatti ad essere consumati nelle insalate o nei piatti freddi, invece altri sono più adatti alla preparazione delle conserve. La sua bacca è di colore rosso più o meno intenso in base al contenuto di licopene e di carotene, pigmenti di colore, rispettivamente rosso e giallo-arancione. Infatti, durante la fase di maturazione, nella polpa, inizialmente verde, si sviluppa il licopene, che conferisce al pomodoro la colorazione rossa. All’interno, la polpa suddivisa in logge, contiene piccoli semi appiattiti immersi in una mucillagine. I più buoni e i più ricchi di nutrienti sono quelli di piccola taglia: I Pachino, il pomodoro ciliegino, i datterini.
Nella fase di maturazione, alcuni acidi scompaiono per lasciare posto all’acido ascorbico (Vitamina C) e all’acido citrico. Questi ultimi sono presenti soltanto nel frutto ben maturo, insieme all’acido malico, acido arabico e acido lattico, e per questo motivo il pomodoro è particolarmente acido e non è adatto ad esempio a chi soffre di gastrite. Pur avendo un valore nutrizionale indiscutibile, soprattutto in virtù del potere antiossidante del licopene, il pomodoro è un concentrato di sali e ossalati che va consumato con moderazione. Per alcuni soggetti a rischio può essere allergizzante, soprattutto per il suo contenuto in solanina (sostanza potenzialmente tossica presente in tutte le solanacee – come i peperoni). Il pomodoro, soprattutto quello verde che, rispetto a quello rosso, non è ancora giunto a maturazione, tra tutte le solanacee, è quello che risulta essere più allergizzante.
I pomodori in cucina
Anche in questo caso, la cottura trasforma un alimento producendo effetti sul nostro organismo molto diversi. Il pomodoro crudo infatti, per la sua ricchezza di acqua, zuccheri e vitamina C è in grado di stimolare l’attività del fegato migliorando l’efficienza metabolica. Il pomodoro cotto perde la sua acidità, ma mantiene il suo effetto di stimolo e di drenaggio sul fegato. Il pomodoro secco è invece un concentrato di sali minerali.
Anche gli abbinamenti giocano un ruolo chiave: la caprese, ad esempio, dove il pomodoro è abbinato alla mozzarella e al basilico, non può essere considerato una semplice insalata. Si tratta invece di un piatto unico (accompagnato ovviamente dal pane) che per la sua ricchezza in sali minerali, zuccheri, proteine e grassi non è adatto ad una dieta dimagrante ma piuttosto ad un pranzo dopo una giornata al mare, per reintegrare i Sali minerali persi con il sudore. Nella versione catanese, la cipolla contribuisce ad equilibrare l’eccesso di Sali del pomodoro, garantendo un effetto diuretico e drenante, ed inoltre riduce anche il carico di zuccheri, grazie al suo naturale effetto ipoglicemizzante, rendendo questo piatto adatto sia a chi è in dieta dimagrante, sia a chi soffre di diabete.