La melanzana è una pianta originaria del continente asiatico e venne probabilmente introdotta in Europa intorno al XV secolo grazie ai mercanti Arabi che la scoprirono in India e Cina. Diffusa oggi in tutto il bacino mediterraneo, la melanzana all’inizio non fu accolta con grande entusiasmo perché il suo sapore amaro lasciava sospettare che fosse un frutto velenoso, da questo deriva il suo nome “mela insana”, divenuto poi melanzana. L’Italia oggi è tra i più grandi produttori e consumatori di melanzane al mondo, con la Sicilia che da sola copre un terzo dell’intera produzione nazionale. Regina delle nostre tavole, è un ortaggio estivo che dà il meglio di sé tra luglio e ottobre. Quando si acquistano occorre fare attenzione che siano sode e turgide e che la buccia sia uniformemente lucida e tesa.
Tutte le varietà
La melanzana è il frutto di una pianta appartenente alla famiglia delle solanacee, insieme ai pomodori, ai peperoni e alle patate (fanno parte di questa famiglia anche le bacche di Goji). La melanzana è una bacca violacea che può avere forma globosa, oblunga oppure ovale. Esistono numerose varietà di melanzane che differiscono per forma, colore e grandezza, ma anche per il gusto: quella violetta di Napoli, la tonda di Firenze, la melanzana bianca e la melanzana seta, una varietà locale siciliana, che si presta a numerose preparazioni in cucina: fritta nella tipica pasta alla norma oppure arrosto con aglio, menta o prezzemolo.
Proprietà nutrizionali
Per le sue caratteristiche nutrizionali la melanzana è in grado di stimolare il fegato con l’effetto di ridurre il colesterolo in eccesso. Spesso (e non sempre correttamente) vengono sottolineate le sue proprietà dimagranti. Questo però, unito alla sua facile reperibilità tutto l’anno, anche fuori stagione, spinge ad un consumo eccessivo di questo ortaggio. Va invece detto che la buccia e i semi hanno un effetto irritante sulle pareti dell’intestino, e questo, se da una parte può essere utile in caso di stipsi, diventa controindicato in caso di colite e diverticolite, condizioni nelle quali andrebbe totalmente esclusa dalla dieta. Anche chi soffre di gastrite dovrebbe consumare le melanzane con molta cautela. Inoltre, come in tutte le solanacee, la solanina che si accumula sotto la buccia, ha un effetto tossico, specialmente se il frutto non è maturo, e questa è la causa principale della scarsa tollerabilità di questi ortaggi. Per questo motivo, frutta e verdura andrebbero sempre consumati nel periodo in cui maturano naturalmente, cioè quando sono di stagione. Sarebbe meglio, semmai, conservarle sotto aceto o sottolio per poterle consumare anche quando l’estate è finita.
Il prof. Franco Berrino, suggerisce ai malati oncologici di essere prudenti ed evitare pomodori, melanzane, peperoni in quanto ricchi di poliammine, sostanze che favoriscono la proliferazione cellulare.